- Come pagare meno tasse grazie con una Srl
- Piano di ricerca e sviluppo
- Come evitare di pagare le tasse sulle plusvalenze
- Trattamento di fine mandato
- Le fidejussioni
- Come pagare meno tasse con il registro delle trasferte
- Registrare il proprio marchio e guadagnare tramite royalties
- Come pagare meno tasse con i buoni pasto
Evita di pagare tasse non dovute. Spesso non si applicano tutte le norme che la legge mette a disposizione per calcolare le imposte e così la questione delle tasse diventa una preoccupazione per molti imprenditori e aziende, considerando l’elevata pressione fiscale attuale e le infinite spese che non diminuiscono mai. Fortunatamente però esistono diverse strategie del tutto legali, applicabili anche a fine anno, che possono essere adottate per ridurre il carico fiscale in modo veramente significativo.
È molto importante però sottolineare che l’obiettivo è ottimizzare la propria situazione fiscale nel rispetto delle leggi vigenti, riuscendo ad ottenere riduzioni e sgravi fiscali, andando a scovare tutte le regole utilizzabili, anche quelle più nascoste nella situazione normativa attuale.
Come pagare meno tasse grazie con una Srl
Il primo elemento di convenienza in una Società a Responsabilità Limitata (Srl) si riscontra direttamente nella sua definizione come forma societaria, ovvero la responsabilità limitata. Questo implica che le obbligazioni della società sono soddisfatte utilizzando il proprio patrimonio, preservando così il patrimonio personale dei singoli soci.
In aggiunta, a differenza di altre forme societarie, il capitale da investire è suddiviso tra i vari soci. Questo significa che le spese affrontate individualmente possono essere inferiori rispetto all’apertura di un’impresa individuale.
Non adottando una pianificazione fiscale, con una Srl si può anche arrivare a pagare fino al 70% di oneri fiscali. Optando per mantenere gli utili netti all’interno della Srl, senza distribuirli ai soci, è possibile evitare l’imposta sostitutiva del 26% sulla ritenuta dei dividendi distribuiti. In questo modo, in pratica, capitalizzando l’azienda attraverso l’autofinanziamento, si evitano ulteriori imposte sulla distribuzione degli utili, a parte l’Imposta sul Reddito delle Società (IRES), l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) e i contributi previdenziali INPS.
Questa strategia è adottata principalmente dalle PMI di dimensioni più ampie, che sfruttano l’autofinanziamento per beneficiare di agevolazioni fiscali, come l’Ammortamento del Capitale Eccedente (ACE). Tale agevolazione può ridurre la base imponibile IRES in base agli utili e alle capitalizzazioni avvenute ogni anno nella società. Tuttavia, se la Srl è gestita in ambito familiare, è probabile che rappresenti la principale fonte di reddito. In questo caso, sarà necessario prelevare gli utili per coprire le spese personali e quelle della famiglia.
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Piano di ricerca e sviluppo
Ogni anno, il Governo, con diverse denominazioni, istituisce incentivi fiscali per le spese sostenute in ambito di ricerca e sviluppo. Queste spese possono comprendere la formazione del personale, investimenti digitali e l’acquisto di determinati beni.
Un credito d’imposta del 50% sulle spese implica che la metà della somma spesa viene rimborsata sotto forma di credito fiscale. Tuttavia, poiché nulla è completamente gratuito, è essenziale elaborare e documentare un piano di ricerca e sviluppo preciso e mirato, in modo da avere la certezza di evitare eventuali contestazioni, che potrebbero rendere vano l’investimento.
Come evitare di pagare le tasse sulle plusvalenze
Ci sono strategie legittime di pianificazione fiscale che possono aiutare a ridurre l’impatto delle tasse sulle plusvalenze. Ad esempio, una tra le più frequenti, consiste nella compensazione delle minusvalenze. Questo consiste nel sottrarre le plusvalenze alle minusvalenze generate, ed precedentemente accantonate, in modo da rendere inferiore l’importo su cui si dovrà pagare l’imposta secca pari al 26%.
Un altro modo per cercare di diminuire l’importo delle tasse sulle plusvalenze è attraverso una pianificazione fiscale a lungo termine, poiché in molti paesi, le plusvalenze derivanti dalla vendita di asset detenuti per un periodo superiore a un certo limite (spesso un anno) possono godere di aliquote fiscali più basse rispetto alle plusvalenze a breve termine.
Trattamento di fine mandato
Gli amministratori hanno diritto ad ottenere, alla fine della loro attività di amm.ri, una liquidazione per il lavoro prestato e per le responsabilità assunte a favore della loro società. Il TFM – Trattamento di Fine Mandato – è totalmente deducibile dal reddito della società e non è imponibile subito in capo all’amm.re, che verrà tassato con una tassazione ridotta, solo quando deciderà in futuro di percepirlo realmente.
La Cassazione ha stabilito con diverse sentenze quali sono i documenti e le indicazioni che devono essere prodotte dalla società per consentire questa deduzione che può essere anche molto consistente.
Le fidejussioni
Se i soci o i loro coniugi e familiari hanno firmato fidejussioni a favore della società forse non lo sanno ma hanno preso un rischio. Infatti se la società andasse in crisi le banche potrebbero chiedere ai fidejussori di pagare il debito societario. Inoltre se la società avesse chiesto una garanzia ad una banca avrebbe dovuto pagare un costo percentuale sul valore della garanzia ottenuta.
I soci hanno dunque diritto a ricevere sia un’indennità risarcitoria per il rischio assunto, sia un profitto per aver prestato una garanzia a favore della società. Gli importi che spettano ai soci vengono calcolati con una perizia giurimetrica e possono essere dedotti dal reddito della società, mentre i soci che li ricevono non devono pagare imposte o al massimo l’imposta sostitutiva del 26% su una parte dei proventi ricevuti.
Come pagare meno tasse con il registro delle trasferte
Attraverso gli spostamenti per motivi lavorativi, noti come trasferte, è possibile ottenere significative indennità che, per l’azienda, sono totalmente deducibili e, per chi le riceve, sono completamente esentasse fino a 46,48 euro al giorno, o 77,46 euro se si tratta di trasferte internazionali.
Grazie a una pianificazione oculata e a una corretta organizzazione, è possibile beneficiare personalmente di un importo fino a 15.000 euro all’anno, completamente esentasse. Questo si traduce in un risparmio fiscale potenziale fino a 5.000 euro per ciascun beneficiario, con un impatto significativo sul carico fiscale complessivo.
Registrare il proprio marchio e guadagnare tramite royalties
Il valore acquisito e consolidato da un brand può diventare una grande fonte di guadagno. Infatti, le grandi aziende adottano una strategia comune: creano una società madre in un paradiso fiscale, mentre le controllate operano nei mercati locali, versando considerevoli compensazioni per l’utilizzo del marchio. Questi pagamenti elevati si traducono in una riduzione della base imponibile e consentono un trasferimento di ricchezza verso giurisdizioni con tasse inferiori o addirittura nulle.
In sostanza, il suggerimento è quello di registrare il marchio e valutandolo accuratamente, è possibile beneficiare di royalty mensili tassate al massimo al 15%. Questi introiti non sono soggetti a contribuzione INPS e rappresentano per l’azienda un costo completamente deducibile. Questo approccio offre un doppio vantaggio: un beneficio economico personale per il proprietario e una riduzione della base imponibile per l’azienda.
Come pagare meno tasse con i buoni pasto
Comunemente si ritiene che i buoni pasto siano strumenti limitati alle grandi aziende, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Oggi, i buoni pasto possono essere sfruttati ovunque ed offrono la possibilità di dedurre fino a 3.000 euro all’anno per ogni dipendente. Questa opportunità si estende non solo ai dipendenti delle imprese, ma anche agli amministratori e ai soci lavoratori. I buoni pasto possono essere utilizzati in vari contesti, anche per fare la spesa, e sono deducibili al 100%, offrendo un vantaggio diretto completamente esente da tasse. Pertanto, è consigliabile attivarli senza indugio. Tuttavia, è importante notare che non tutti i buoni pasto sono uguali, e non tutti consentono questa deduzione, quindi è necessario fare attenzione nella scelta.
In conclusione, questi sono solo alcuni degli approcci legali per mitigare l’onere fiscale e ridurre l’importo delle tasse alla fine dell’anno. È fondamentale adottare strategie conformi alla legge per evitare il rischio di evasione o elusione fiscale, le quali, nonostante possano portare a un risparmio temporaneo, espongono a potenziali conseguenze gravi in caso di verifica fiscale. Un’ispezione fiscale potrebbe annullare completamente i benefici ottenuti e comportare il pagamento di consistenti sanzioni e interessi alle autorità fiscali.
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